Jan Matsys o Massys (Anversa 1510 circa - 1575) bottega di
Volto della Madonna
30 x 23 cm

Jan Matsys o Massys (Anversa 1510 circa - 1575) bottega di
Volto della Madonna
30 x 23 cm
Cornice 67,5 x 54 cm

Tra i molti esempi citiamo i puntuali riscontri nel volto della Vergine col Bambino del Museo di Palazzo Bianco a Genova, oppure l'Allegoria della Carità, olio su tavola, in asta il 5 dicembre 2013 presso Sotheby's di Londra, ancora Vergine in preghiera, recente acquisizione dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore di Venezia. In essi si notano la stessa delicata stesura piatta e la morbida cromia con le quali realizzò i volti delle figure che accostiamo, le quali, inoltre, condividono oltre che la fisionomia, le sottili sopracciglia, le morbide ombre negli incavi degli occhi e i leggeri veli che cingono il capo di Maria.

Da sottolineare l'importante cornice a tempietto toscana del XVI secolo in cui l'opera è conservata.

Figlio di Quentin Massys e fratello di Cornelys. La sua produzione artistica si articola in due periodi distinti divisi che divergono dopo il suo periodo in Italia. Inizialmente sentì l'influenza del padre, suo primo maestro, e di Joos van Cleve. In seguito, dopo il suo lungo soggiorno italiano e francese durato circa quindici anni, tornò ad Anversa con un bagaglio di conoscenze che coinvolgevano il Rinascimento e Manierismo toscano e romano e in particolare Raffaello, Leonardo, nonché quello emiliano colto nella sua versione scaturita nella Scuola di Fontainebleau. Grazie a questa composita divenne un importante esponente di primo piano del Manierismo Nordico.


Jan Matsys or Massys (Antwerp ca. 1510 - 1575) workshop of
The Face of the Madonna
30 x 23 cm
Frame 67,5 x 54 cm

Among the many examples, we mention the precise comparisons in the face of the Virgin and Child in the Palazzo Bianco Museum in Genoa, or the Allegory of Charity, oil on panel, at auction on 5th of December 2013 at Sotheby's in London, again Virgin in prayer, the recent acquisition of the Abbey of San Giorgio Maggiore in Venice. In them, we can see the same delicate flat drawing and the soft colors with which he created the faces of the figures we are comparing, who, moreover, share not only the physiognomy but also the thin eyebrows, the light shadows in the hollows of the eyes and the light veils that surround the head of Mary.

Worth highlighting is the important 16th-century Tuscan temple frame in which the artwork is preserved.